Il Cervino (in francese, Cervin; in tedesco, Matterhorn) è una montagna delle Alpi alta 4478 m S.L.M, la terza dell’intera catena.
È situato nelle Alpi Occidentali, sul confine tra Svizzera e Italia, lungo la sezione alpinadelle Alpi Pennine, ad ovest del massiccio del Monte Rosa.
Il monte si erge isolato dal resto delle altre vette circostanti e sovrasta i paesi di Breul- Cervinia in Italiae di Zermatt in Svizzera.
La via percorre quasi integralmente la cresta sud-occidentale della montagna detta Cresta del Leone
Essa ripercorre la salita alla vetta compiuta da Jean-Antoine Carrel il 17 luglio 1865
Il periodo migliore durante il quale può essere affrontata la via è quello tardo estivo (da metà luglio alla prima metà novembre) quando essa è più libera dalla neve e dal ghiaccio.
La difficoltà della via è valutata D. La via risulta più breve ma più difficile della via normale svizzera che si sviluppa lungo la cresta opposta, la Cresta dell’Hörnli.
Per lungo tempo il Cervino fu considerato inviolabile per l’arditezza delle sue pareti. Nel 1800 molti alpinisti si avvicinarono alla montagna senza riuscire a vincerla.
L’abate Amé Gorret, accompagnato da diverse guide di Valtournenche (Jean- Antoine Carrel, Jean-Jacques Carrel, Victor Carrel, Gabriel Maquignaz) effettuò diversi tentativi dal versante italiano, arrivando ad un’altezza massima di circa 3.850 m (12.650 piedi).
Il 1860 vide due tentativi: in luglio, tre alpinisti britannici (Alfred, Charles e Sandbach Parker), senza guide, tentarono la salita dal versante di Zermatt, fermandosi ad una quota stimata di circa 3.500 m in agosto, Hakwins e Tyndall, accompagnati dalle guide J.J. Bennen e Jean-Jacques Carrel, salirono dal versante italiano, fermandosi a circa 3.900 m
Nel 1861 ci furono tre tentativi. A luglio, vi fu un nuovo tentativo dei Parker, che si fermarono a quota 3.570 m circa; il 29 agosto, Jean-Jacques e Jean-Antoine Carrel effettuarono un tentativo dalla “cresta del Gallo” , sul versante italiano, fermandosi poco sopra i 4.000 m; ed il 29 e 30 agosto il primo tentativo da parte di Edward Whymper, accompagnato da una guida dell’Oberland: salendo dal versante italiano, per quella che in seguito diventò la via normale italiana, arrivò ad un’altezza di circa 3.850 m
Il 1862 si aprì con un tentativo invernale, in gennaio, effettuato da T.S. Kennedy; salito dal versante svizzero, Kennedy si fermò a circa 3.300 m di quota.
Nell’estate del medesimo anno, Whymper, effettuò ben cinque tentativi, tutti a luglio. Nei primi due tentativi fu accompagnato da R.J.S. Macdonald, mentre negli altri tre fu solo con le guide, ed addirittura il terzo tentativo fu effettuato in solitaria.
Le guide che accompagnarono questi tentativi furono: Johann zum Taugwalder e Johann Kronig (primo tentativo), Jean- Antoine Carrell (secondo e quarto tentativo), Pession (secondo tentativo), Luc Meynet (quarto e quinto tentativo). In tutti e cinque i casi, gli alpinisti salirono dal versante italiano; la massima quota raggiunta fu di 4.100 m nel quinto tentativo. Pochi giorni dopo questo tentativo, ve ne fu un altro da parte di John Tyndall, accompagnato dalle guide J.J. Bennen ed Anton Walter, e da César e Jean- Antoine Carrel in funzione di portatori.
Nel 1863 vi fu un solo tentativo, da parte di Whymper, che con César e Jean- Atoine Carrel, Luc Meynet e due portatori salì dal versante italiano fino ad una quota di 4.050 m circa.
Il 1864 passò senza ulteriori tentativi. Nell’inverno 1864-65 Whymper studiò la geomorfologia del Cervino, concludendone che il versante più facile da salire sarebbe stato quello svizzero.
Impostò quindi la sua campagna estiva su questo presupposto. Insieme alle guide Michel Croz, Christian Almer e Franz Biener, ed al portatore Luc Meynet, Whymper effettuò un primo tentativo il 21 giugno per il versante sud-est, ma dovettero fermarsi a circa 3.300 m di quota per il pericolo di caduta pietre.
Dopo aver congedato Michel Croz, impegnato con un altro cliente, Whymper si dispose ad effettuare un nuovo tentativo con Jean- Antoine Carrel. Questi però si era impegnato con il Club Alpino Italiano per effettuare un tentativo tutto italiano, fortemente voluto da Quintino Sella.
Una squadra italiana, formata da César e Jean- Antoine Carrel, Jean-Joseph Maquignaz ed una quarta guida, partì per la vetta l’11 luglio seguendo la via italiana. Ritornato a Zermatt, Whymper vi trovò un gruppo di compatrioti: Lord Francis Douglas, D. Hadow, ed il reverendo Charles Hudson, accompagnati da tre guide: Peter Taugwalder padre e figlio, e Michel Croz, che, essendo stato rilasciato dal suo precedente cliente, si era unito ai tre britannici. I sette formarono una cordata unica, che il 13 luglio 1865 attaccò la salita per quella che è oggi la via normale svizzera.
Dopo aver pernottato all’aperto, i sette ripartirono il mattino dopo, ed arrivarono in vetta alle 13.40 del 14 luglio. Dalla vetta, videro la squadra italiana guidata da Carrel, che si trovava alcune centinaia di metri più in basso; visti i britannici in vetta, gli italiani si ritirarono.
La discesa fu funestata da un gravissimo incidente. I sette erano tutti legati insieme, con Michel Croz in testa, seguito da Hadow, Hudson, Douglas, Taugwalder padre, Whymper e Taugwalder figlio. Su un passaggio non particolarmente difficile Hadow scivolò e cadde addosso a Croz, che perse l’equilibrio; i due caddero per il precipizio sul versante svizzero, trascinando prima Hudson, poi Douglas.
A questo punto, la corda tra Douglas e Taugwalder padre si spezzò, ed i tre superstiti videro i quattro compagni precipitare per oltre 1000 metri verso il sottostante ghiacciaio del Matterhorn. I due Taugwalder e Whymper riuscirono a rientrare in serata a Zermatt, dove diedero la triste notizia. Il 16 luglio una squadra di ricerca trovò le salme dei caduti, tranne quella di Lord Douglas; le salme furono recuperate il 19 luglio.
Fu la prima grande tragedia dell’alpinismo moderno ed ebbe notevole eco nell’opinione pubblica.
Jean-Antoine Carrel, disceso dopo aver visto la squadra di Whymper sulla cima, ed ignaro dell’incidente occorso, ripartì per la vetta dal versante italiano il 16 luglio, insieme a Jean-Baptiste Bich, Jean-Augustin Meynet ed all’abbé Gorret. Il 17 luglio Carrel e Bich riuscirono ad arrivare in vetta, seguendo una variante di quella che oggi è la via normale italiana. Dopo aver pernottato ancora in quota, i quattro tornarono a Cervinia il 18 luglio, e qui vennero a conoscenza dell’incidente occorso ai rivali britannici.