MONVISOIl Monviso – detto anche Re di Pietra – è la montagna più alta delle Alpi Cozie. La montagna è ben visibile dalla pianura padana occidentale per via della sua forma piramidale e la sua altezza di oltre 500 metri superiore ai picchi circostanti. Per la CRESTA ESTDESCRIZIONE ITINERARIO:Monviso la salitaPer raggiungere la cresta est del Monviso Dal Pian del Re dirigersi verso la sorgente del Po (massi evidenti a sud della piana erbosa) e seguire il sentiero sempre ben segnalato (indicaz. rif. Sella). Alternando ripide salite a tratti pianeggianti, si passa prima dal lago Fiorenza (m 2120) e poi, arrivati ad una sella erbosa, ci si abbassa verso il sottostante Lago Chiaretto. Sempre seguendo i bolli bianco/rossi e lI si seguono fino al Colle del Viso (m 2650, 2h e 15’). A 15 min. di cammino, è ben visibile il rif. Sella, dove si dorme, spezzando così la gita in 2 gg. Dal rifugioPer raggiungere il monviso cresta est Dal rifugio si ritorna al colle del Viso passando sul lato N del lago. Giunti nei pressi del conoide detritico, proseguire su pietraia sfasciumosa (SW) e risalire un ripido canalino spesso innevato, fino a raggiungere uno sperone roccioso a dx di esso (ca. 2750 m, chiodo giallo che indica l’attacco). Si risalgono facili gradoni rocciosi sul filo di cresta o leggermente sul lato sud (bolli gialli), alternati a tracce di sentiero. Poi la cresta si fa più ampia e si risalgono facili roccette e canalini detritici fin nei pressi del torrione Saint Robert, dove cominciano le vere difficoltà. Superato un primo canale un po’ verticale, dopo un breve traverso si arriva a una paretina di IV° (sosta sulla sommità). Nel successivo tratto, il più impegnativo (targa di marmo): si supera prima una placconata inclinata sul suo lato sx (chiodo) per poi uscire nei pressi di un masso sporgente, e poi un successivo piccolo dietro più verticale (cordino per assicurazione). Superato il dietro, si è ai piedi del torrione Saint Robert. Torione Saint Robert del MonvisoOra ci sono due opzioni: superare il torrione oppure aggirarlo a sx. Nel primo caso si superano placche di IV+ e, dalla cima, si effettua una breve discesa in doppia sino al colletto. Nel secondo caso si traversa a sx seguendo bolli gialli fino a una stretta ed esposta cengia nei pressi di un ripido canalino detritico; risalire il canale e aggirare alla base il torrione (attenzione a eventuali scariche di sassi, consigliabile prendere il secondo canalino più a sx); riprendere così il filo di cresta. Si prosegue su ottima roccia risalendo le rocce sopra il canalone e si arriva a un altro torrione, che si aggira sul versante N della cresta; gli ultimissimi metri per tornare sul filo sono leggermente strapiombanti. Tornati in cresta, scendere ad un evidente intaglio sul lato sud di essa, dove si nota bene la scritta “Via della Lepre” (m 3700). Qui si affronta il tratto più impegnativo del percorso (chiodo giallo): una placca esposta piuttosto liscia e verticale, ma superabile grazie ad una lama alla sua dx, con begli appigli per i piedi. Poco più sopra un cavo metallico permette di assicurarsi e proseguire nel successivo tratto altrettanto ripido e faticoso. Proseguire stando sullo spigolo fino al termine della paretina. Dopo una breve discesa (sud) si arriva a dx di un ultimo torrione e si passa a sx di un intaglio con buoni appigli. Poi, sempre sul filo di cresta, lasciare a dx la sommità del torrione e proseguire su terreno più facile anche se un po’ sfasciumso. Quando la cresta si fa più frastagliata, a ca. 3700 m di quota, traversare a mezzacosta e ricongiungersi col sentiero della via normale (bolli gialli), che in circa 10’ porta alla croce di vetta. DISCESA:Seguire a ritroso l’ultimo tratto fatto in salita e poi scendere dalla via normale |